Passo dopo passo

Il Camminare

Purtroppo abbiamo dato per scontato questa importante funzione dell’essere senziente: il camminare è una funzione ovvia o comunque lo diventa se non gli prestiamo la dovuta cura e attenzione.

La posizione eretta ha rivoluzionato il destino dell’uomo e dato spinta al processo evolutivo:

-          abbiamo liberato le mani cosi da poter forgiare e utilizzare attrezzi;

-          abbiamo un orizzonte, una meta, uno spazio da esplorare

Tutto questo è direttamente in relazione alla nostra capacità di apprendere e sviluppare intelligenza razionale ed emotiva.

Attraverso la postura del camminare l’uomo interagisce con il mondo e crea il mondo: la visione dà slancio alla creatività e all’immaginazione, l’azione determina una spinta, un’ esplorazione che dà spazio al sognare, all’architettare un mondo: il carattere distintivo dell’ incedere, dell’esplorare con curiosità.

Il corpo che cammina, che marcia, che sosta, che si arresta e riparte, esprime segnali. Segnali di consapevolezza, di intenzione: il modo di essere, il modo di fare, il modo di sentirsi di percepirsi e di sentirsi nel mondo.

Perché ciascuno cammina a modo suo: un modo soggettivo di pensare, di sognare, di immaginare, un modo totalmente unico e specifico.

Ci preoccupiamo di come e in che modo pensiamo? Ci preoccupiamo di come camminiamo? Purtroppo poco.

Siamo in posizione eretta e possiamo percepire tutti quei micro movimenti che il corpo mette in atto per stare in equilibrio su due minuscole basi: i piedi. Trovare un centro, un equilibrio. E subito dopo perdere l’equilibrio per muovere la massa corporea fatta di ossa e muscoli: un iniziale decentramento per iniziare ad andare, per muovermi, per scoprire. Sentiamo i piedi che si assestano in ogni loro parte: pianta, tallone, ogni dito l’alluce, il mignolo è in funzione e lavoro e collabora con le singole unità per ricercare l’equilibrio e dar forma al movimento.

Camminare è difficile perché significa perdere un equilibrio stabile, rassicurante. A fronte di un equilibrio instabile da riassestare e guadagnare ad ogni passo e questa è un’esperienza che inizia da bambini e si trasforma nel tempo senza però abbandonarne l’intrinseca peculiarità .

Tutto ciò, dicevamo, lo diamo per scontato ma proviamo a riappropriarci di questo significato, di ridare consapevolezza a questa apparente semplice azione: proviamo a camminare in modo lento. La lentezza ci potrà offrire sensazioni perse nei ricordi della memoria di bambino: ogni passo è una sfida, ogni passo richiede fiducia e cura per l’intero corpo e mente.

Il camminare è qualcosa in relazione alla nostra identità (con quel tuo modo, ti prego, di camminare cit.), le nostre sicurezze e le nostre paure: osserviamo.

claudio bissoli