La Mindfulness (consapevolezza), ha rappresentato negli ultimi venti anni una delle frontiere di quell’area di ricerca medica, psicoterapeutica ed educativa, la quale cerca di comprendere come poter fronteggiare al meglio le fatiche dell’uomo moderno immerso in un sistema sociale, pedagogico e scolastico e lavorativo, sempre più complesso e articolato. La Mindfulness sembra poter offrire queste possibilità, la potenzialità e l’efficacia dei percorsi basati sulla mindfulness procedono incessantemente, il potere terapeutico e liberatorio di questo stato di presenza mentale è sempre più al centro dell’interesse scientifico e della ricerca.
I programmi MBSR (MIndfulness Based Stress Reduction), come documentato dalla letteratura scientifica, continuano a dimostrare di essere un promettente intervento per ridurre lo stress e facilitare un miglior adattamento all’ambiente sociale ed alla relazione con se’ e con l’altro.
Conoscere sé stessi e facilitare la comparsa di una consapevolezza, presenza mentale, è elemento fondamentale per contribuire ad avere una stabilità emotiva, cognitiva e comportamentale e quindi dar forma a buone relazioni e buone pratiche.
In quest’ottica si sono ampiamente sviluppati programmi ed interventi indirizzati ad adolescenti e bambini. Percorsi opportunamente calibrati e adattati alle differenti fasce d’età in modo da essere fruibili e comprensibili anche da bambini/ragazzi in formazione.
Questi percorsi non possono essere inclusi nel gruppo dei MBI’s, per motivi legati alla metodologia e per la mancanza in letteratura (ad oggi) di forti evidenze scientifiche.
Tuttavia la loro forza promotrice per sviluppare componenti legati all autocontrollo ed alla consapevolezza di se’ risulta evidente e opportuna per proporre le pratiche di consapevolezza anche in tenera età.
Consideriamo quindi le pratiche di consapevolezza un importante opportunità di crescita personale e relazionale per i nostri bambini/ragazzi.
Abbiamo sviluppato e proposto in alcune scuole di Milano i nostri percorsi di consapevolezza e di seguito un breve riassunto di quanto fatto.
Ci auguriamo che la lettura possa essere interessante e accendere curiosità ed interesse.
Claudio Bissoli
Jessica Babboni
“Sono la nuvola, sono il cielo blu, sono l’uccello che spiega le ali. Sono il fiore, sono il sole, sono la terra che i semi riceve. E sono libero, quando il cuore è aperto, sì sono libero, quando la mente è chiara”
La parola Mindfulness è un termine che deriva dalla lingua Pali e indica la capacità di tenere a mente un compito, un tema o un’esperienza nel momento presente. Jon Kabat-Zinn lo declina come “prestare attenzione in un modo particolare: con intenzione, nel momento presente, senza giudicare, ovvero essere consapevoli di ciò che accade mentre sta accadendo”. (Kabat-Zinn, 1994)
La mindfulness è quindi caratterizzata da due componenti:
- L’abilità di dirigere l’attenzione verso il momento presente
- Un atteggiamento di non giudizio (non preclusione alle esperienze nuove)
- L’attitudine con cui lo si fa: con curiosità, apertura, accettazione
L’abilità che viene mano a mano sviluppandosi divine la base per l’acquisizione di importanti competenze emotive e relazionali; la capacità di autocontrollo, la regolazione dei sentimenti negativi, la resilienza, l’empatia e la compassione (Baer, 2003; Salmon et al., 2004).
Più di recente l’utilizzo della mindfulness è stato proposto anche in età evolutiva, con i seguenti obiettivi:
- Identificare pensieri, emozioni e sensazioni corporee;
- Essere consapevoli del momento presente;
- Fare esperienza del momento presente senza giudicare.
La mente è qualcosa di incredibile. Prende, va, viaggia, non si ferma. A volte è più tranquilla, a volte è un turbinio incessante. Che cosa fare quando il bimbo è agitato? Come aiutarlo a ritrovare la serenità e il contatto con se stesso?
È importante spiegare al bambino che, anche se a volte ha la testa piena di pensieri e preoccupazioni, è assolutamente normale, succede anche a noi adulti. Quando poi abbiamo l'impressione che la mente sia una scimmietta agitata, che salta da una parte all'altra, da un pensiero all'altro, e non riusciamo a stare tranquilli, ci sono dei trucchetti che ci aiutano.
A seconda delle differenti fasce d’età le pratiche meditative possono essere proposte in modo compatibile con le capacità e risorse tipiche dello specifico livello evolutivo in cui si trovano i bambini.
Come nella meditazione rivolta agli adulti, anche con i bambini la mindfulness ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza rispetto a ciò che accade nel momento presente.
Data però la limitata fluenza verbale e la non ancora del tutto sviluppata capacità di pensiero astratto dei bambini (che avviene dai 6 anni alla pubertà̀ circa), gli esercizi che vengono proposti sono tutte attività̀ pratiche, presentate sotto forma di gioco.
L’obiettivo della pratica mindfulness con i bambini è di sviluppare e rafforzare la loro capacità di allenare l’attenzione alla propria esperienza interna ed esterna, con curiosità̀ e gentilezza, in vari modi adeguati al loro stadio di sviluppo. La mindfulness è una disciplina che insegna a coltivare l’attenzione in modo saggio, salutare e pulito.
Diciamo spesso ai bambini di stare attenti. Ma perché è importante per loro? Come si può fare concretamente per migliorare il loro livello di attenzione? Ci sono bambini che sono più predisposti ad essere attenti, altri meno. In certi casi, la non-attenzione può comportare una reale difficoltà, per le famiglie e per la scuola, nel gestire il comportamento del bambino, che si dimostra distratto e iperattivo.
Alcuni studi sugli effetti della mindfulness su ragazzi con disturbi dell’attenzione hanno dimostrato che un lavoro di consapevolezza non solo viene giudicato dai ragazzi stessi utile e costruttivo, ma ha delle vere e proprie ripercussioni positive sul loro comportamento. Genito- ri e insegnanti, dopo alcuni esperimenti di mindfulness, hanno notato dei visibili miglioramenti nei bambini, nel loro modo di stare in classe e a casa.
Gli effetti di un percorso mindfulness, naturalmente, non sono riscontrabili solamente in casi di disturbo specifico. Nella prima infanzia il cervello è più predisposto al cambiamento.
Per stimolare i bambini a stare attenti, può essere utile parlare ai bambini in questi termini, spiegando loro che possono dare forma al proprio cervello, e che certe attività permettono di sviluppare di più alcune aree e le conseguenti capacità. Così come la memoria è un “contenitore” che si espande (più cose ricordi, più è facile ricordarne di nuove), il nostro cervello non è fisso ma altamente flessibile, cambia in continuazione. In qualsiasi momento, qualsiasi percezione avvia in noi degli impulsi, mettendo in comunicazione diverse parti di noi e del nostro cervello.
Nei percorsi di mindfulness vengono proposti ai bambini degli esercizi sotto forma di gioco, per avvicinarsi loro nel modo più adeguato. Alla base di molti esercizi c’è la pratica della respirazione consapevole. Perché il respiro è sinonimo di vita, e la consapevolezza del respiro si può ricondurre a qualsiasi aspetto del vivere
Le attività proposte hanno l’obiettivo di aumentare la capacità di osservazione dei bambini allenando appunto l’attenzione, è infatti attraverso la calma e l’attenzione che è possibile dare parola all’esperienza.
Proponendo loro di osservare la propria esperienza con gli occhi di uno spettatore amichevole e imparziale, combinando così i principi di gentilezza amorevole e di non giudizio.
Questa visione li aiuta a distinguere l’identificarsi con un’emozione (ad esempio “Sono arrabbiato”) dall’osservazione di un’emozione (ad esempio “Conosco questa emozione di rabbia”).
Condurli ad osservare le emozioni dal punto di vista di uno spettatore amichevole e imparziale non significa tuttavia portarli al di fuori della loro esperienza, né tantomeno dissociarli da essa; è piuttosto un modo per aiutarli a sviluppare fiducia nella loro capacità di stare pienamente nell’esperienza ed osservarla per ciò che essa è, vedendola chiaramente e nel modo più completo possibile per il loro livello di sviluppo.
Invece di enfatizzare la logica del fare, dell’agire, dell’avere, la mindfulness sollecita il rispetto e la valorizzazione della dimensione dello sperimentare, del sentire, dell’essere. Attraverso un atteggiamento di coerente accettazione delle difficoltà e delle tensioni e attraverso una posizione di fiducia nella mente umana, si facilita la circolazione di sentimenti di affetto e di comprensione per se stessi e per gli altri.
Obiettivi:
maggiore presenza mentale,
attenzione vigile e consapevole sulla realtà.
capacità di concentrazione
capacità di relazionarsi efficacemente
regolazione delle emozioni
capacità di cambiare prospettiva
aumento della cooperazione tra compagni
autoregolazione (self-regulation)
Attività
Gli esercizi vengono presentati tutti sotto forma di gioco, e permettono ai bambini di aumentare la consapevolezza di avere uno strumento, chiamato attenzione, che li conduce ad allenarsi ad osservare i propri stati interni (sensazioni corporee, emozioni, pensieri), sviluppando un ascolto di sé stessi curioso, gentile e non giudicante.
Quale modo migliore, se non il gioco, per allenare la consapevolezza e l’attenzione alle sensazioni del corpo con i bambini
Le attività proposte si evolvono progressivamente durante gli incontri partendo da un’esplorazione attenta e consapevole dei cinque sensi fino ad arrivare alla “merenda consapevole”:
I bimbi proveranno a esplorare la loro merenda preferita attraverso i loro 5 sensi: vista tatto, olfatto , udito, gusto. Incontreranno il cibo con lentezza e attenzione, immaginando di essere un marziano che non ha mai visto quella merenda nella sua vita!
Questa attività permette loro di comprendere che la Mindfulness non è solo meditazione, ma è soprattutto portare attenzione e consapevolezza nelle cose che si fanno.
La mente, quando fa fatica a concentrarsi su qualcosa, è un po' come una farfalla che passa velocemente di fiore in fiore. Ma è sempre possibile farla posare su uno di questi fiori, per godersi meglio i colori e i profumi in modo pieno e consapevole.
Gli incontri avranno una struttura precisa che verrà ripetuta ogni volta per permettere ai bambini di conoscerne la struttura e sentirsi sicuri, regole chiare, applicate regolarmente sebbene in modo flessibile portano chiarezza e tranquillità.
Destinatari
· Bambini scuola dell’Infanzia e/o primo biennio della scuola Primaria